Ogni cavaliere, con determinazione, tornò al Maglio di Ghirla e passò la propria spada su una fiamma, un fuoco sacro custodito nella forgia del Maglio, trasformando il metallo in una lama incandescente. Le armi ora brillavano di una luce rosso ardente, pronte a spezzare il ghiaccio più resistente.
Con un sincronismo perfetto, il gruppo si mosse all’unisono. Ogni spada si abbatté sul cuore gelido del drago con una forza congiunta. Il ghiaccio iniziò a creparsi, scricchiolando e ribollendo sotto il calore intenso. Un ruggito disumano riecheggiò nella valle mentre il cuore del drago, colpito dall’unione di fuoco e forza, si spezzava in mille frammenti.
La creatura colossale si sgretolò, e il suo corpo ghiacciato si frantumò, dissolvendosi in una pioggia scintillante sopra il lago.
Il gelo del drago si incrinò, la superficie del lago tremò e l’immenso essere di ghiaccio esplose in mille schegge, ognuna scintillante sotto il riflesso della luna. Il drago crollò, sbriciolato, e si dissolse nel lago, che tornò lentamente a una calma irreale.
Selva si avvicinò a Lanverio, questa volta con un’espressione di rispetto. “Hai sconfitto il custode del lago non con la forza, ma con l’unità e la saggezza. La valle ora riconosce il vostro valore, ma il vostro cammino non è ancora concluso.”
Lanverio annuì, guardando il lago che tornava alla sua quiete, sapendo che il futuro avrebbe posto nuove sfide davanti a loro, ma che, uniti, avrebbero potuto affrontarle tutte.